Federica Petrolini
petrolinif@gmail.it
www.damare.com

Presentazione

La mia piu' grande fonte ispiratrice e' la Natura: non intesa come un ritratto del paesaggio che ci circonda, ma come uno spazio fatto di linee e forme che si legano, che sono interconnesse tra loro e osservate attraverso una sensibilita'fisica e non mentale.
Lo spazio e' composto da oggetti riconosciuti dall’occhio umano con l’esperienza e la conoscenza, ma se ascolti il vento, il mare, se tocchi l’acqua di un ruscello o la terra , se annusi un fiore, nella tua mente si creano altre forme di spazi, altre percezioni visive.
I vasi (come tutte le mie sculture) nascono da questo: il primo passo e' la raccolta di rami, abbandonati in spiaggia, (oggetti riconoscibili), poi li ripulisco, li levigo, riscopro la loro bellezza lignea e li inserisco in blocchi di gesso.
Da quella bellezza lignea, fatta di venature e colori, partono le mie linee creando un tutt’uno con i rami raccolti: in essi ho cercato quelle forme “naturali” che, dal mio punto di vista, mi creano un senso di pace, di fluidita', di introspezione terapeutica e di silenzio quasi cosmico. I vasi sono il risultato di questa ricerca istintiva, senza progettazione, seguendo il “caso”.
Ma questa mia personale visione non e' raccolta da tutti, quindi ho cercato di renderla piu' esplicita sottolineandola con la luce.
Un’esposizione di questi vasi ad una luce molto forte ha fatto risaltare quei particolari che nell’insieme erano percepiti come oggetto, ma nel particolare e in profondita'lo sguardo viene guidato in quella mia sensibilita'personale e sostanziale. Con la luce l’oggetto si trasforma in altre forme in cui si percepiscono altri oggetti, luoghi o spazi interconnessi con il proprio io.
Ho seguito il percorso al contrario: dall’oggetto al disegno, quindi alla creazione di tele in cui filtro la percezione di quel vero che non e' uguale per tutti. L’ osservazione di un oggetto nel suo particolare, attraverso la luce, va al di la'del primo abbagliamento, ma lo scruta dopo la prima illusione, il primo inganno del tutt’uno.
Continuando questo percorso ho inserito anche il colore, in alcuni disegni, per incentivare lo spettatore a cogliere quella realta'visionaria osservata dal mio occhio, quasi come un allenamento per lo spettatore di cercare di capire che un’artista non e' colui che ritrae un oggetto e basta, ma che ritrae quei mondi, quelle forme o quelle profondita'spaziali che l’oggetto in se' nasconde.


My greatest source of inspiration is Nature: not understood as in a portrait of the landscape that surrounds us, but as a space made of lines and shapes that bind, which are interconnected with each other and observed through a physical sensitivity and not mental.
Space is composed of objects recognized by the human eye with experience and knowledge, but if you listen to the wind, the sea, if you touch the water of a stream or the earth, if you smell a flower, in your mind other forms of spaces are created, other visual perceptions.
The vases are born from this: the first step is the collection of branches, abandoned on the beach, (recognizable objects), then I clean them, I polish them, I rediscover their wooden beauty and insert them into plaster blocks.
From that wooden beauty, made of veins and colors, my lines start, creating a whole with the collected branches: in them I looked for those "natural" forms that, from my point of view, create a sense of peace, fluidity, therapeutic introspection and almost cosmic silence. The vases are the result of this instinctive research, without design, following the "case".
But this personal vision of mine is not collected by everyone, so I tried to make it more explicit by emphasizing it with light.
An exposure of these vases to a very strong light brought out those details that as a whole were perceived as an object, but in the particular and in depth the gaze is guided in my personal and substantial sensitivity. With light, the object is transformed into other forms in which other objects, places or spaces interconnected with one's ego are perceived.
I followed the path in reverse: from the object to the drawing, then to the creation of canvases in which I filter the perception of that truth that is not the same for everyone. The observation of an object in its particular, through light, goes beyond the first glare, but scrutinizes it after the first illusion, the first deception of the whole.
Continuing this path I have also included color, in some drawings, to encourage the viewer to grasp that visionary reality observed by my eye, almost as a training for the viewer to try to understand that an artist is not the one who portrays an object and that's it, but who portrays those worlds, those shapes or those spatial depths that the object itself hides.


senza titolo 4


stampa - disegno in grafite - 70x48.7
senza titolo 5


stampa - disegno in grafite - 70x45.6
vortice


stampa - disegno grafite - 70x95
senza titolo 3


stampa - disegno in grafite - 100x35
senza titolo 1


stampa - disegno in grafite - 100x54
Dea Madre


stampa-disegno grafite-70x66.3
vortice


grafite 100x70
vaso Dea madre


gesso e legno
vasi 1


gesso e legno
occhio!


grafite
volo


scultura tecnica mista 30x35x54 cm
libertà di donna


scultura tecnica mista 60x40xx86 cm
giochi di volo


scultura tecnica mista 35x24x60 cm
Gianluca


grafite 32x48/48x32 cm
Margherita Hack


disegno in grafite - 34x77
Autoritratto


grafite 50x70cm
origine


Sono nata nel 1969 in Abruzzo, ma ho sempre vissuto in Campania dove nel 1993 mi sono laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli come scenografa.

Fin da piccola sono sempre stata curiosa di sperimentare nel campo dell’arte o dell’artigianato, frequentando scuole specifiche come l’Istituto d’Arte per la ceramica o l’Accademia, dove non mi soffermavo solo nelle classi in cui ero iscritta, ma osservavo anche l’attivita'dei grafici, dei pittori, degli scultori e dei falegnami cercando di apprendere il piu' possibile.

Raramente mi sono esposta al pubblico non avendo avuto ne' la possibilita', ne' la volonta'di mettere in mostra le mie capacita'e il mio pensiero. Aggiungo anche che i tempi erano e sono quelli che sono: un sogno vivere della propria arte! Nel 2016 ho iniziato questo nuovo percorso artistico, legandomi anche al gruppo di Studio 7 che fermamente mi sollecita a uscire dal guscio.





MOSTRE

2019 – Mostra di Arti Visive dello Studio 7 Gruppo d’Arte, collettiva presso il Palazzo Pretorio di Casole d’Elsa, con il patrocinio del Comune di Casole d’Elsa (Si).

2018 – Mostra di Arti Visive dello Studio 7 Gruppo d’Arte, collettiva presso il Circolo degli Artisti Casa di Dante a Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze.

2017 – A cavallo dell’Anno 2016/2017, mostra collettiva di arti visive, organizzata dall’Associazione Culturale degli Estrosi, presso il Centro Culturale Accabi' di Poggibonsi (Si).

2017 – 365 Giorni in Albergo, mostra collettiva di arti visive, organizzata dall’Associazione Culturale Toffe’s Art Galleria, presso l’Hotel Miravalle a S. Miniato (Pi).

2016 – Fede in Banaker, mostra personale di arti visive in collaborazione con le opere di Gian Luca Spanu, presso la Civica Biblioteca di Calenzano (Fi).

2002 – Aprilarte, a cura dell’Associazione Culturale Operarte, presso il Comune di Campi Bisenzio (Fi).